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286 Da Como a Milano.

poco e si ridiscende verso Vertemate, che vuolsi essere il vetusto Bardomagum. Fu fondata nel secolo xii a Vertemate nel luogo il più inospito una badia di Cluniacensi; e i buoni monaci coltivarono parte di quella solitudine. Sur un di que’ colli v’è Casnate; v’è sur un altro colle Cusciago, ove il prete Arialdo cominciò nell’undecimo secolo le sue predicazioni contro i Simoniaci e i Concubinarj, le quali crudeli guerre presso di noi suscitarono; e sul più vicino sorge Monsolaro, vaga

    simo Massimino i fautori di costui giudicarono lavare la macchia loro col far guasto ed onta al caro nome di quello. Anche io una colonna miliaria, e in un’ara votiva trovata nella Pannonia, (Schoenwinser Iter. Taur. pag. 145 e 153) e nelle stesse tavole arvaliche vedesi medesimamente raso Alessanrdro (Fr. Arv. tav. 45). Così raso vedesi pure Filippo in un'ara del Museo Nani (Guarn. diss. epist.), e in altra disotterrata dalle rovine di Gardun (Lovrich osserv. sui viaggi di Fortis, pag. 65). All'incontro per onta de’ mortali oltraggiati rimase intatto l’aborrito nome di Nerone in un' ara e in un epitaffio del Gori (T. i. n. 7, T. ii. pag. 46, T. iii. pag. 173); quello di Domiziano in più lapidi (Grut. 244. 2. 245. 3; Maff. Mus. Ver. 822, e Morcelli n. 36); e quello di Commodo in Brescia (Manuz. Ort. Rat. pag. 373, ov’è a correggersi il luogo), e quel d'altri mostri sì fatti; intorno a che non crediam fermarci con riflessioni che spontanee discendono e che lasciamo al lettore (Nota tratta dall'esemplare postillato dal sig. dott. Gio. Labus).