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308 Asso, Lasinigo, Magrelio.

di quel monte a cui la forma lunata fe’ dare il nome di Corni di Canzo.

V’è in quel monte una miniera di ferro, che scavavasi un secolo fa, e ven sono tuttavia le abbandonate gallerie nel sasso calcare o marmo rossigno. Gli strati vanno dal S. O. al N. E. La galleria superiore dicesi Tampa del Roncaiuolo, ed è quasi chiusa. L'inferiore dicesi Tampa del Maglio, e vi si penetra per molti passi. Alle falde del monte vi sono strati di pietra calcare. In alto v’è del marmo rosso, e altro sasso calcare con nummaliti (Lapis frumentarius).

Fra Canzo ed Asso v’è una bella cascata, detta la Vallategna, che serve a varj edifizj, ove precipita l'acqua tutta di Valbrona e della valle di Vicino; e v’è pure del marmo majolica.

In Asso vedesi un antico borgo, in cui conservasi tuttavia la bella iscrizione del cippo che L. Plinio Burro dedicò al genio d’Asso. Vi sono pur varie fabbriche, ed è paese di molto commercio pel sostentamento della valle tutta. Sin qui viensi comodamente in vettura: il fatto ha provato che si può andar più oltre, e ben anche a Bellagio; ma non è cosa da farsi che per un capriccio. Al nord di Asso veggonsi strati di scisto bituminoso diretti dall’ovest all’est, che ardendo danno forte odore di zolfo.