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CAPO VI.

Valle dell’Ossola, Vall’Anzasca, Macugnaga, Monte-Rosa.


Il naturalista che vuol conoscere i nostri monti e le loro ricchezze, percorrerà la val d’Ossola, detta Oscela dagli antichi geografi, ed entrerà nelle valli sue laterali. Da Gravallona, per la nuova strada, andrà, fra la riva destra del fiume Tosa e ’l monte granitoso, in un bel piano. È opinione di accreditati scrittori che in questo stesso luogo, o presso Domo, sieno stati ritenuti dai due consoli romani Catulo e Mario que’ Cimbri innumerevoli che varcate aveano le Alpi con animo di conquistare e depredare l’Italia. Appoggiasi questa opiniome al vedersi colà gran pianura (loco patentissimo), all’esservi lì presso il Prato Ro corrispondente ai Campi Rhaudii, all’esservi non lungi Caméri (Castra Marii) ove l’esercito romano accampò prima della battaglia, al trovarvisi Prato-Mar distante un miglio, Campo-Mario presso Ponzana distante due miglia, e Comariano (Arcus Marianus) due sole miglia distante da Novara. Alcuni storici latini narrano, è vero, che quelli scesero dalle Alpi ad Athesim, cioè all’Adige, fiume notissimo, che attraversa la città di Verona; ma tutti parlano