Pagina:Viaggio Da Milano Ai Tre Laghi.djvu/96

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80 Val Macugnaga, Monte-Rosa.

d'una procella; e nel passarvi sopra, trovansi a luogo a luogo delle larghe fenditure, entro le quali si sente e si vede l'acqua scorrere precipitosa. Il ghiaccio, specialmente verso il sud, or è a molti strati, ineguali per l'inegual neve caduta negli anni diversi, or a piramidi altissime, e queste sovente tinte d'un bel verde. Non solo appiè del ghiacciaio, ove sbocca di sotterra un gran getto d'acqua detto il Fontanone, (sì fredda che il termometro in un minuto s'abbassò da + 17 gr. a 0) ma quasi in mezzo al ghiacciaio medesimo sorgono magnifici boschi di larici, che nella valle stessa per la difficoltà del trasporto consumansi, o periscono ove nacquero. Sen trae però, mediante le incisioni, molta resina.

Di là il cel. Saussure tentò di salire alla vetta del Monte-Rosa. Passò, lasciando a manca il ghiacciaio, alle alpi di Pedriolo; e presa la misura trigonometrica della più alta vetta, ne trovò l'elevazione dal mare a 2430 tese (secondo il nostro astronomo Oriani è a 2390), cioè di sole 20 tese men alta del Monte-bianco. Di là sali ancora pel tratto di cinque ore su ghiacci, nevi e sassi mal fermi, finché giunse non lungi da una punta detta il Pizzo bianco, e vide quasi impossibile l'andar più oltre. Nel salire trovò uno strato di pietra calcare primitiva, che calcinasi nelle alpi di Filera, e de' ciottoli di gneiss entro il