Pagina:Viaggio in Dalmazia.djvu/16

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2 DEL CONTADO

unicamente presso l’E. V. ritrovano buon’accoglienza, e ricetto.

Io dividerò le mie Lettere ora seguendo la separazione topografica dei Distretti, ora il corso de’ fiumi, ora il circuito dell’Isole, ora la natura ed analogia delle materie. L’estensione della Dalmazia Veneta è troppo vasta, il numero dell’Isole di questo mare troppo considerabile, perchè da brevi peregrinazioni qualche cosa di completo possano aspettare i Naturalisti. V’ànno degli uomini audaci, che trasportati da uno sconsigliato fervore di giovinezza, e persuasi di poter imporre al Mondo Letterario, promettono di dare in pochi mesi la Botanica, la Zoologia, e l’Orittografia delle più vaste Provincie; ma chi è usato a contemplare con filosofica posatezza la varietà immensa delle cose intende pur troppo bene, che non basta la vita d’un uomo solo (ed abbia pur egli ajuti generosi) a tessere la completa Storia Naturale della più picciola Isola, o del Territorio più angusto. Un’acqua minerale, una vasta, e diramata caverna, il corso d’un fiume con tutte le acque influenti, ricercano lunghissime osservazioni innanzi che si possa di loro espressamente trattare. E come non le ricercherebbono, se gli abitanti subacquei del più picciolo seno di mare, anzi un solo di essi, una pianta, un insetto, di cui si vogliano appieno conoscere le trasformazioni, e le proprietà, puote occupare per mesi ed anni talvolta un oculato Naturalista, prima di lasciarsi conoscere a perfezione? Chi non diverrebbe modesto, e tardo, sapendo che quanto Swammerdam, Reaumur, Maraldi e tanti altri uomini celeberrimi hanno osservato intorno alle Api resta convinto di poca esattezza dopo le recenti osservazioni di Mr. Schirach? Vostra Eccellenza, che ben conosce le asprezze, e l’ampiezza del campo, in cui su-