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SENTIMENTALE 115

data da legare, e che anzi domattina la rimandava a Versailles al conte de B***

E il conte de de B*** legge Shakspeare?1C’est un esprit fort, replicò il librajo — ed ama i libri inglesi, e quel che più gli fa onore, ama anche gl’inglesi, monsieur. E voi parlate così garbato, io soggiunsi, da obbligare un inglese a spendere un pajo di louis d’or alla vostra bottega. Mi s’inchinò, e rispondeva — ma una giovinetta polita di forse vent’anni, e che al contegno e alle vesti pareva la fille-de-chambre d’una

  1. Questi era il conte di Bissy tenente generale, e uno dell’accademia francese: e forse Yorick si meravigliava che ardisse di leggere Shakspeare, perchè intorno a quel tempo Voltaire dal suo volontario ostracismo in Ferney tiranneggiava con dissertazioni, lettere, memoriali e libelli i suoi fratelli accademici perchè scomunicassero Shakspeare e impetrassero dal re che le tragedie inglesi, ch’ei nondimeno imitava (vedi il Cesare di Shak. e di Volt.) fossero arse dal manigoldo, e che il misero La Tourneur che stava allor traducendole, e il librajo che s’apparecchiava a stamparle venissero per grazia speciale mandati solamente in galera (vedi il carteggio di Volt. con d’Alembert). Dio perdoni i peccati d’invidia, di dittatura letteraria e di raggiro a Voltaire, che del rimanente era un gran valent’uomo; e Dio faccia ravvedere i maestri miei che vorrebbero impacciare i Principi in sì puerili contese.