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signori d’alto affare, i quali m’avrebbero fatto conoscere a’ lor conoscenti, e di mano in mano così.
Ed io aveva scoperto il secreto in tempo da convertire questi onori in profitto; altrimenti, avrei desinato e cenato, come suole avvenire, una o due volte in giro, e traducendo i cenni e gli sguardi di francesi in inglese schiettissimo, mi sarei presto avveduto ch’io m’usurpava la couvert1 d’un più piacevole commensale; e per la semplicissima ragione ch’io non avrei potuto serbarmele, avrei rassegnate ad una ad una tutte le mie sedie — Ma per allora i fatti miei non camminavano male.
Ebbi l’onore d’essere presentato al vecchio marquis de B*** segnalatosi in gioventù per parecchie non gravi imprese cavalleresche nella corte d’amore. Da indi in poi si vestì alla foggia delle giostre e de’ torneamenti — e imbizzarriva a far credere ch’ei non era campione d’Amore solamente in fantasia: «Avrei caro, mi diceva egli, di dar una corsa per l’Inghilterra» — ed informavasi intorno alle dame inglesi. Rimanga, monsieur le marquis, gli diss’io, rimanga dov’è — les messieurs anglais penano anche troppo aim-
- ↑ La posata.