Pagina:Vicende delle strade ferrate nel Regno Lombardo-Veneto.djvu/8

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nienti, che il governo ci entrò di mezzo, prescrivendo misure severe contro quegli arbitrii, e decidendosi infine a fare per conto proprio le strade che non erano ancora state concesse. Non so quanto simili misure sturbassero i trattati secreti dei tre baroni, ma so che pel nostro paese non fruttarono che nuovi confondimenti; poichè gli speculatori si gettarono con maggior rabbia su quelle già in corso. La commissione, già stata eletta per dar un voto motivato sulla linea da prescegliersi, cioè se quella di Bergamo o di Treviglio — ed era composta dai professori delle cattedre di statistica di Pavia e di Padova e dall’astronomo di Brera in Milano, il cavalier Carlini— pronunciò finalmente il suo voto, ed era in favore di Bergamo. Quale scontento dovesse sollevare in Milano, è facile arguirlo; si disse che i giudici erano stati comperati; i più istrutti, o meglio i più furenti fissarono il prezzo della vendita, e indicarono i banchieri che avean pagato. Noi siamo lontani dal prestar fede a queste accuse di partiti; bensì è permesso di far le meraviglie per una scelta di persone totalmente digiune intorno alla materia, sulla quale dovean decidere; un ingegnere versato in questa nuova