Pagina:Vico, Giambattista – Il diritto universale, Vol. I, 1936 – BEIC 1960672.djvu/15

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sinopsi del diritto universale 5


Sí stabilito il ius naturale immutabile , ne fa due parti: una, dipendente dalla volontá, che porge la materia a tutto il ius volontario e consiste nella libertá, dominio e tutela di quella e di questo; l’altra parte, dipendente da una ragione eterna, che dá le giuste misure alla libertá, al dominio, alla tutela, e gli dá forma eterna di giusto. E queste due parti essere dette dagli antichi interpreti «ius naturale prius» e «ius naturale posterius», ed essere le medesime che «prima naturae» e «naturae consequentia» degli stoici, e che quel che è «prius» riceve forma di ius immutabile da quel che è «posterius». Perché può vietarsi, per essemplo, ch’uom si difenda e imporsi che sopporti l’ingiurie; ma non può giammai farsi che non sia lecito per natura il difendersene.

Stabilito l’un principio delle leggi e della giurisprudenza — la ragione — passa all’altro, che è l’auttoritá, e [mostra] che l’auttoritá è forma del certo, come la ragione è del vero; talché l’auttoritá sia parte della ragione, come il certo la è del vero: onde deono sopportarsi i tiranni, i quali sono pur ordinazione di Dio, perché pur sotto quelli si ha il certo, la coscienza che non dubita dello Stato, la qual debba perciò non turbarsi.

Quindi narra l’origine e ’l progresso dell’auttoritá, e mostra la prima essere auttoritá che chiama «di natura», la quale definisce «sua cuiusque humanae naturae proprietas: nosse, velle, posse, et quidem posse tum animo, tum corpore, quia utroque constamus», per la quale l’uomo «est in omni natura mortali summus».

Da questa fa nascer l’auttoritá che dice «di ragione» e definisce «sua cuiusque proprietas disponendi de re tua ut velis, vivendi ut velis, tuendi te et tua si velis» . Questa, nella solitudine e nello stato exlege, è l’auttoritá che appella «monastica», per la quale l’uomo «est in solitudine summus» e, iure superioris, ammazza chi gli fa violenza. Onde inferisce i duelli essere stati i primi giudizi nello stato exlege, e che non rispose falso Brenno ai romani : — che la prima legge che nacque al mondo fu della violenza, — ma lasciò il piú importante: — che sia dettata da una natura migliore.