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degli elementi 101


di feudi nobili) all’imperio sovrano civile de’ lor ordini regnanti medesimi; e i capi ordini se ne dissero «re», i quali, piú animosi, dovettero loro far capo nelle rivolte de’ famoli. Tal origine delle cittá se fusse data per ipotesi (che dentro si ritruova di fatto), ella, per la sua naturalezza e semplicitá e per l’infinito numero degli effetti civili che sopra, come a lor propia cagione, vi reggono, dee fare necessitá di esser ricevuta per vera. Perché in altra guisa non si può al mondo intendere come delle potestá famigliari si formò la potestá civile e de’ patrimoni privati il patrimonio pubblico, e come truovossi apparecchiata la materia alle repubbliche d’un ordine di pochi che vi comandi e della moltitudine de’ plebei la qual v’ubbidisca: che sono le due parti che compiono il subbietto della politica. La qual generazione degli Stati civili, con le famiglie sol di figliuoli, si dimostrerá dentro essere stata impossibile.

LXXXIII

265Questa legge d’intorno a’ campi si stabilisce la prima agraria del mondo; né per natura si può immaginar o intendere un’altra che possa essere piú ristretta.

266Questa legge agraria distinse gli tre domini, che posson esser in natura civile, appo tre spezie di persone: il bonitario, appo i plebei; il quiritario, conservato con l’armi e, ’n conseguenza, nobile, appo i padri; e l’eminente, appo esso ordine, ch’è la Signoria, o sia la sovrana potestá, nelle repubbliche aristocratiche.

LXXXIV

267È un luogo d’oro d’Aristotile ne’ Libri politici ove, nella divisione delle repubbliche, novera i regni eroici, ne’ quali gli re in casa ministravan le leggi, fuori amministravan le guerre, ed erano capi della religione.

268Questa degnitá cade tutta a livello ne’ due regni eroici di Teseo e di Romolo, come di quello si può osservar in Plutarco