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caratteri poetici delle prime nazioni 173


VIII

423Cosí Dragone, autore delle leggi scritte col sangue nel tempo che la greca storia, come sopra si è detto, ci narra ch’Atene era occupata dagli ottimati. Che fu, come vedremo appresso, nel tempo dell’aristocrazie eroiche, nel quale la stessa greca storia racconta che gli Eraclidi erano sparsi per tutta la Grecia, anco nell’Attica, come sopra il proponemmo nella Tavola cronologica, i quali finalmente restarono nel Peloponneso e fermarono il loro regno in Isparta, la quale truoveremo essere stata certamente repubblica aristocratica. Cotal Dragone dovett’esser una di quelle serpi della Gorgone inchiovata allo scudo di Perseo, che si truoverá significare l’imperio delle leggi; il quale scudo con le spaventose pene insassi va coloro che ’l riguardavano, siccome nella storia sagra, perché tali leggi erano essi esemplari castighi, si dicono «leges sanguinis». E di tale scudo armossi Minerva, la quale fu detta Ἀθινᾱ, come sará piú appieno spiegato appresso; e appo i chinesi, i quali tuttavia scrivono per geroglifici (che dee far maraviglia una tal maniera poetica di pensare e spiegarsi tra queste due e per tempi e per luoghi lontanissime nazioni), un dragone è l’insegna dell’imperio civile. Perché di tal Dragone non si ha altra cosa da tutta la greca storia.

IX

424Questa istessa discoverta de’ caratteri poetici ci conferma Esopo, ben posto innanzi a’ sette saggi di Grecia, come il promettemmo nelle Note alla Tavola cronologica di farlo in questo luogo vedere. Perché tal filologica veritá ci è confermata da questa storia d’umane idee: ch’i sette saggi furon ammirati dall’incominciar essi a dare precetti di morale o di civil dottrina per massime, come quel celebre di Solone (il quale ne fu il principe): «Nosce te ipsum», che sopra abbiam veduto essere prima stato un precetto di dottrina civile, poi trasportato