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206 libro secondo - sezione seconda - capo sesto


Mercurio, che fu altresi creduto dio delle mercatanzie, gl’italiani (la qual uniformitá di pensare e spiegarsi, fin a’ nostri di conservata, dee recar maraviglia) dicono «mercare» il contrasegnare con lettere o con imprese i bestiami o altre robe da mercantare, per distinguere ed accertarne i padroni.

III

484Queste sono le prime origini dell’imprese gentilizie e quindi delle medaglie. Dalle qual’imprese, ritruovate prima per private e poi per pubbliche necessitá, vennero per diletto l’imprese erudite, le quali, indovinando, dissero «eroiche», le quali bisogna animare co’ motti, perché hanno significazioni analoghe: ove l’imprese eroiche naturali lo erano per lo stesso difetto de’ motti e, sí, mutole parlavano; ond’erano in lor ragione l’imprese ottime, perché contenevano significazioni propie, quanto tre spighe o tre atti di falciare significavano naturalmente «tre anni». Dallo che venne «caratteri» e «nomi» convertirsi a vicenda tra loro, e «nomi» e «nature» significare lo stesso, come l’uno e l’aítro sopra si è detto.

485Or, faccendoci da capo all’imprese gentilizie, ne’ tempi barbari ritornati le nazioni ritornarono a divenir mutole di favella volgare. Onde dalle lingue italiana, francese, spagnuola o di altre nazioni di quelli tempi non ci è giunta niuna notizia affatto, e le lingue latina e greca si sapevano solamente da’ sacerdoti; talché da’ francesi si diceva «clerc» in significazione di «letterato», ed allo ’ncontro dagl’italiani, per un bel luogo di Dante, si diceva «laico» per dir «uomo che non sapeva di lettera». Anzi tra gli stessi sacerdoti regnò cotanta ignoranza, che si leggono scritture sottoscritte da’ vescovi col segno di croce, perché non sapevano scrivere i propi lor nomi; e i prelati dotti anco poco sapevano scrivere, come la diligenza del padre Mabillone nella sua opera De re diplomatica dá a veder intagliate in rame le sottoscrizioni de’ vescovi e arcivescovi agli atti de’ concili di que’ tempi barbari, le quali s’osservano scritte con lettere piú informi e brutte di quelle che scrivono gli piú