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delle famiglie di figliuoli 247


vine cerimonie appresso i romani, perché le terre, in tal tempo arate, furono le prime are del mondo (come vedremo nella Geografia poetica ), dove la dea Vesta, con fiera religione armata, guardava il fuoco e ’l farro, che fu il frumento degli antichi romani. Onde appo gli stessi si celebrarono le nozze «aqua et igni» e col farro, che si chiamavano «nuptíae confarreatae», che restarono poi a’ soli lor sacerdoti, perché le prime famiglie erano state tutte di sacerdoti (come si sono ritruovati i regni de’ bonzi nell’Indie orientali); e l’acqua e’l fuoco e’l farro furono gli elementi delle divine cerimonie romane. Sopra queste prime terre Vesta sagrificava a Giove gli empi dell’infame comunione, i quali violavano i primi altari (che abbiam sopra detto esser i primi campi del grano, come appresso si spiegherá); che furono le prime ostie, le prime vittime delle gentilesche religioni: detti «Saturni hostiae», come si è osservato sopra, da Plauto; detti «victimae» a «victis», dall’esser deboli, perché soli (ch’in tal sentimento di «debole» è pur rimasto a’ latini «victus»); e detti «hostes», perché furon tali empi, con giusta idea, riputati nimici di tutto il gener umano. E restonne a’ romani e le vittime e l’ostie impastarsi e la fronte e le corna di farro. Da tal dea Vesta i medesimi romani dissero «vergini vestali» quelle che guardavano il fuoco eterno, il quale, se per mala sorte spegnevasi, si doveva riaccender dal sole, perché dal sole, come vedremo appresso, Prometeo rubò il primo fuoco e portollo in terra tra’ greci, dal quale appiccato alle selve, incominciaron a coltivar i terreni. E per ciò Vesta è la dea delle divine cerimonie a’ romani, perché il primo «colere» che nacque nel mondo della gentilitá fu il coltivare la terra, e ’l primo culto fu ergere sí fatti altari, accendervi tal primo fuoco e farvi sopra sacrifici, come testé si è detto, degli uomini empi.

550Tal è la guisa con la quale si posero e si custodirono i termini ai campi. La qual divisione, come si è narrata troppo generalmente da Ermogeniano giureconsulto — che si è immaginata fatta per deliberata convenzione degli uomini, e riuscita con tanta giustizia e osservata con altrettanto di buona fede,