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[CAPITOLO SECONDO]

canone cronologico per dar i principi alla storia universale, che deono precorrere alla monarchia di nino, dalla qual essa storia universale incomincia.

736In forza adunque della detta teogonia naturale, che n’ha dato la detta cronologia poetica ragionata, e con la scoverta delle anzidette spezie d’anacronismi notati sopra essa storia poetica, ora, per dar i principi alla storia universale, che deon precorrere alla monarchia di Nino, dalla qual essa storia universale incomincia, stabiliamo questo canone cronologico: che dalla dispersione del gener umano perduto per la gran selva della terra, che ’ncominciò a farsi dalla Mesopotamia (come traile Degnitá n’abbiamo fatta una discreta domanda), per la razza empia di Sem nell’Asia orientale soli cento anni, e dugento per l’altre due di Cam e Giafet nelle restanti parti del mondo, vi corsero di divagamento ferino. Da che, con la religione di Giove (che tanti, sparsi per le prime nazioni gentili, ci approvarono, sopra, l’universale diluvio), incominciarono i principi delle nazioni a fermarsi in ciascheduna terra, dove per fortuna dispersi si ritrovavano, vi corsero i novecento anni dell’etá degli dèi, nel cui fine — perché quelli si erano per la terra dispersi per cercar pasco ed acqua, che non si truovano ne’ lidi del mare, le nazioni si eran fondate tutte mediterranee — dovettero scender alle marine; onde se ne destò in mente de’ greci l’idea di Nettunno, che trovammo l’ultima delle dodici maggiori divinitá. E cosí, tra’ latini, dall’etá di Saturno, o sia secolo dell’oro del Lazio, vi corsero da novecento anni che Anco Marzio calasse al mare a prendervi Ostia. Finalmente vi corsero i dugento anni ch’i greci noverano del secolo eroico, ch’incomincia da’ corseggi del re Minosse, séguita con la spedizione navale che fece Giasone in Ponto, s’innoltra