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annotazioni alla tavola cronologica | 65 |
nesi, delle cose antiche di que’ romani che fin a que’ tempi non avevan ad altro atteso ch’all’agricoltura ed al mestiero dell’armi, quando Tucidide stabilisce questa veritá de’ suoi greci, che provennero tanto prestamente filosofi? Se non, forse, vogliam dire ch’essi romani n’avesser avuto un particolar privilegio da Dio.
XL
102Nel qual tempo da Atene si porta in Roma la legge delle Xll Tavole, tanto incivile, rozza, inumana, crudele e fiera quanto ne’ Principi del Diritto universale sta dimostrata.
XLI
103Come osserva san Girolamo, Sopra Daniello. E dopo che, per l’utilitá de’ commerzi, avevano cominciato i greci sotto Psammetico a sapere le cose di Egitto (onde da quel tempo Erodoto incomincia a scrivere cose piú accertate degli egizi), da Senofonte la prima volta, per la necessitá delle guerre, cominciaron a saper i greci cose piú accertate de’ persiani; de’ quali pure Aristotile, portatovisi con Alessandro magno, scrive che, innanzi, da’ greci se n’erano dette favole, come si accenna in questa Tavola cronologica. In cotal guisa cominciaron i greci ad avere certa contezza delle cose straniere.
XLII
[Legge publilia. — Anni del mondo 3658, di Roma 416]
104Questa legge fu comandata negli anni di Roma CCCCXVI, e contiene un punto massimo d’istoria romana, ché con questa legge si dichiarò la romana repubblica mutata di stato da
G. B. Vico - Opere, IV-i. | 5 |