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166 conchiusione dell’opera


beatitudine di corporali piaceri), perciò i sensi devono strascinare la mente a far opere di virtú.

1111Ma pur la provvidenza, per l’ordine delle cose civili che ’n questi libri si è ragionato, ci si fa apertamente sentire in quelli tre sensi: — uno di maraviglia, l’altro di venerazione c’hanno tutti i dotti finor avuto della sapienza innarrivabile degli antichi, e’l terzo dell’ardente disiderio onde fervettero di ricercarla e di conseguirla; — perch’eglino son infatti tre lumi della sua divinitá, che destò loro gli anzidetti tre bellissimi sensi diritti, i quali poi dalla loro boria di dotti, unita alla boria delle nazioni (che noi sopra per prime degnitá proponemmo e per tutti questi libri si son ripresse), loro si depravarono; i quali sono che tutti i dotti ammirano, venerano e disiderano unirsi alla sapienza infinita di Dio.

1112Insomma, da tutto ciò che si è in quest’opera ragionato, è da finalmente conchiudersi che questa scienza porta indivisibilmente seco lo studio della pietá, e che, se non siesi pio, non si può daddovero esser saggio.