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SEZIONE PRIMA

CAPITOLO PRIMO

1193[376*] Di piú, perché l’uomo è naturalmente portato a dilettarsi dell’uniforme, com’abbiam veduto nelle Degnitá, perché la mente umana agogna naturalmente di unirsi a Dio, dond’ella viene, ch’è ’l vero uno; e non potendo quelli primi uomini, per la loro troppo sensuale natura, esercitare la facultá (ch’era sotto i loro troppo vigorosi sensi seppolta) di astrarre da’ subbietti le propietá e le forme alle quali le particolari cose, che essi sentivano ed immaginavano, si conformassero, per ridurle alle loro unitá si finsero le favole. E naturalmente appresero per generali veritá quelle che in fatti erano non altro che generi fantastici o unitá immaginarie, o fussero finti modelli, a’ quali riducevano tutte le particolari cose che sentivano o immaginavano o essi stessi facevano, richiamando ciascuna al suo modello al quale si assomigliasse. E ne restarono detti con somma latina eleganza «genus» in significato di «forma» o «guisa» o «maniera» o «modello», e detta «species» in significato di «sembianza» o di «cosa che si assomiglia e rassembra»; e tal acconcezza d’assembramento delle cose fatte alle loro idee o modelli fu detta anco «species» in significazion di «bellezza».

CAPITOLO SECONDO

[La redazione, che questo capitolo ebbe nella SN2, sembra a prima vista totalmente diversa da quella della SN3. Ma, a dir vero, piú che di altro, si tratta di spostamenti. E invero nella SN2 il capitolo constava di tredici paragrafi, che nelle CMA3 divennero quindici, avendone il V. aggiunto uno tra l’XI e il XII e un altro dopo il XIII. Nella SN3, invece, i paragrafi I e II vennero anticipati nel capitolo precedente,
G. B. Vico - Opere, IV-ii. 13