Pagina:Vico, Giambattista – La scienza nuova seconda, Vol. II, 1928 – BEIC 1964822.djvu/202

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196 libro secondo


I

1203La logica da questa prende le sue prime idee, che si truovano tutte divine, e le prime voci, le quali si truovano tutti parlari mentali spiegati con atti mutoli.

II

1201La morale da questa prende il suo primo principio, ch’è’1 conato, il qual è propio della volontá libera, la qual è’l subbietto delle virtú e de’ vizi.

III

1202L’iconomica da questa prende il timore della divinitá, ch’è ’l primo principio de’ matrimoni, i quali son il seminario delle famiglie.

IV

1203La politica da questa prende il suo subbietto, ché sono due spezie d’uomini che compongono le repubbliche; e incomincia dalla piú nobile di altri che vi comandino, che qui si sono truovati esser que’

 pauci quos aequus amavit
Iupiter,

a cui appresso seguirá l’altra di altri che v’ubidiscano. Poiché altro non è la politica che scienza di comandare e d’ubidire nelle cittá.

1204E qui si compierá il ramo delle scienze attive che proponemmo uscire dal tronco di questa poetica metafisica. L’altro ramo, che pur dicemmo, delle scienze specolative comincia ad uscire da questo tronco stesso con questa serie.

V

1205La fisica da questa metafisica prende i suoi principi fantasticati divini, e ’ncomincia da quello ch’i primi giganti pii appresero:

Iovis omnia plena;