Pagina:Vico, Giambattista – La scienza nuova seconda, Vol. II, 1928 – BEIC 1964822.djvu/206

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SEZIONE SECONDA

CAPITOLO PRIMO

1218[403]..... che ne dessero le loro origini tutte univoche, come quelle de’ parlari volgari lo sono piú spesso analogiche: quali contese Cesare esserlo ne’ suoi libri De analogia, che scrisse contro Catone, che si era attenuto alla parte opposta ne’ libri De originibus. E ce ne giunse pur.

1219[403*] [CMA4] Talché essendo l’etimologie quelle che ne danno l’origini delle voci, e le favole furono le prime voci ch’usò la gentilitá, le mitologie poetiche sono appunto quelle che qui noi trattiamo, che ne danno le vere origini delle favole. [SN2] E questa è la Periermenia o interpetrazione de’ nomi: parte di questa logica poetica, dalla quale doveva quella di Aristotile incominciare.

CAPITOLO SECONDO

1220[407]..... Cosí la materia per lo tutto formato, come il «ferro» per l’armadura, perché la materia è piú sensibile della forma: perocché «aes» per lo danaio coniato» venne da’tempi che «aes rude» spendevasi per moneta. Quel nastro di sineddoche e metonimia.....

1221[408] L’ironia..... è formata dal falso in forza d’una riflessione che prende maschera di veritá. [CMA4] Onde qui riflettiamo non ricordarci d’aver letto ironia in tutta l’Iliade, e però preghiamo il leggitore ad osservarlo; ché, s’è cosí, egli ne dará un grande argomento per la discoverta del vero Omero che si fará nel terzo di questi libri, e che l’Omero dell’Iliade fu a’ tempi della Grecia generosa, aperta, magnanima, e si molto innanzi all’Omero dell’Odissea, la qual è tutta piena delle simolazioni e doppiezze d’Ulisse.

1222[410]..... Tal composizione d’idee fece i mostri poetici: di che abbiamo nella ragion romana che ogni padre di famiglia ro-