Pagina:Vico, Giambattista – La scienza nuova seconda, Vol. II, 1928 – BEIC 1964822.djvu/223

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sezione quinta 217


del re. Con la quale sciocchezza vengon a dire che Bruto, il quale con tal legge comanda che sia spento eternalmente in Roma anco il nome di re (onde a Tarquinio Collatino, di tanto offeso dal figliuolo del Superbo, quanto fu la violenza dell’adulterio che ne patí e la morte che se ne diede la sua amabilissima casta e forte moglie Lucrezia, non per altro fece deponere il consolato che perché aveva il casato Tarquinio), avesse appellato tal legge da un maestrato che con l’armi ne aveva guardato la persona: quando a’ dittatori, ch’appresso, nelle bisogne pubbliche le quali gli richiedevano, con qualitá reale monarchica si crearono, si dava un maestrato che dovevane guardar le persone, ma per l’odio del nome reale [lo] dissero «maestro de’ cavalieri»; e, per riguardo della sola religione, superstiziosa delle parole [CMA4] e delle formole consagrate, [CMA3] «re delle cose sagre» (quali con Aristotile vedemmo essere stati gli re eroici, e perciò anco stati lo erano gli re romani), restò un nome attaccato al capo decedali o sia degli araldi, [CMA4] i quali oggi, nella barbarie ricorsa, si veggono vestir le dalmatiche e diconsi «re dell’armi» e, come or sono questi, [CMA3] cotanto avvilito, che ’n tutta la storia romana appresso non se ne legge altro che ’l nome. Errore affatto somigliante a quello con cui han creduto [CMA4] essere stata appellata col nome, odiosissimo a’ romani, di «regia» [CMA3] la legge con la quale Tribuniano vaneggia aver il popolo romano trasferito il suo libero sovrano imperio in Augusto: della qual favola nel fine di questi libri, come abbiam sopra promesso, terremo un particolare ragionamento.

1275[626]..... ed all’incontro tanto «plebeo» quanto «ignobile». [CMA3] Ma, dappoi che i plebei cominciaron a ragunarsi per comandar l’esiglio di chiari uomini nobili, ch’erano gravi alla loro libertá naturale, come avevano incominciato a farlo con Marcio Coriolano, indi in poi si disse «maximus comitiatus» la ragunanza grande de’ nobili e de’ plebei; della qual voce si serve la legge delle XII Tavole. Il qual superlativo porta necessariamente di séguito la ragunanza minore, ch’era la tribunizia de’ plebei, e la maggiore, ch’era la curiata de’ nobili. Ma, poi che Fabio Massimo introdusse il censo pianta della libertá popolare....., il qual censo distingueva il popolo romano per tre ordini, secondo le facultá.....

1276[626*] [CMA3] La qual veritá si dimostra con un luminoso esemplo della casa Appia, la piú nobile di tutte le patrizie