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[CAPITOLO SETTIMO]

de’ motivi onde tal vero restò seppellito era tanto falso

1450Le cagioni onde tal vero ci venne ricoverato di tanto falso, oltre alle due generali delle due borie delle nazioni e de’ dotti, furono particolari queste seguenti:

I

1451L’ambasciaria, che fu un pretesto de’ padri, ch’essi non ne sapevano concepire la formola (in que’ tempi che tutte le ragioni erano dalle formole contenute, per ciò ch’appieno abbiamo dimostrato d’intorno al diritto eroico), con isperanza che frattanto da cosa nascesse cosa e, governandola il tempo, cotal ardore della plebe si raffreddasse; il quale per tre anni (ché tanto durò l’ambasciaria), col frapporvisi di piú in mezzo una pestilenza, nulla punto s’intiepidí.

II

1452Le tante leggi, che contiene in tante tavole, furon appresso intagliate dalla maniera poetica di pensare de’ popoli eroici, che noi scuoprimmo nella Logica poetica, e n’arrecammo questa legge ne’ corollari: ch’ogni legge ch’appresso si scriveva (come la legge contro il lusso de’ funerali), per questa parte di libertá popolare: — ch’ella fosse scritta, — s’appiccava a’ decemviri, ch’avevano scritta la prima; siccome tante leggi, che favorivano alla popolar libertá, avevano appiccato a Servio Tullio, ch’ordinò il censo, perché incominciò con quello a sollevare la povera plebe oppressa da’ nobili.

III

1453La moltitudine e diversitá dell’oppenioni dond’ella fusse venuta in Roma nacque dalla stessa maniera di pensare poetico delle prime nazioni. Ma, a rovescio di quello, ch’ovunque i greci eran iti per lo mondo, vi avevano osservati sparsi i loro cureti, i lor