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II

della «scienza nuova terza»

all’eminentissimo principe

TROIANO ACQUAVIVA

amplissimo cardinale
e ministro della maestá di filippo v re di spagna
e di carlo borbone re delle due sicilie ecc.
presso la santa sede.

1488Il costume usato de’ tempi nostri di dedicare l’opere di lettere ad uomini d’alto stato, se egli dee rispondere a quel degli antichi, i quali innalzavano le statue ad eroi di fama cotanto stabile e ferma, che davan vita a essi bronzi, i quali avessero avuto la sorte, nelle di loro effigie gittati, di rilevarsi, dovendosi i libri indirizzare a’ principi di luminosissima gloria, che con lo splendore de’ lor nomi immortali donino ad essi l’eternitá, all’ampio sfolgorantissimo lume vostro, eminentissimo principe, il quale ha rivolti a sé gli occhi della venerazione di Europa tutta, quanto ora mi si reca facile d’accertare l’elezione di porre all’ombra del vostro alto e potente patrocinio questa mia debol fatiga per la proprietá della materia, altrettanto me ne sgomenta il poco pregio dell’artefice nel lavoro, a petto del vostro merito incomparabile, degno di opere non solo per argomento sublimi e grandi, ma anche per ingegno ed arte al piú alto punto della perfezion ben intese, e finalmente per dottrina ed erudizione consumatissime. Tutti composti in un rispettosissimo ossequio, s’inchinano al piú basso orlo della vostra sacra porpora i Principi del dritto natural delle nazioni, delle cui leggi soli s’intendono e sono sapienti i popoli liberi, le regnanti nobiltá e i monarchi; ed eglino vi si presentano casti e puri di molti e gravi errori, de’ quali erano innanzi immondi, perché finora del dritto universale de’ popoli han solamente ragionato uomini, per altro dottissimi, tutti oltramontani, fuori del grembo della cattolica religione.