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dediche 315


sima dell’orbe cristiano i sovrani diritti di due somme civili potestá del mondo legislatrici, delle Maestá di Filippo, monarca delle Spagne, e di Carlo Borbone, re delle Due Sicilie, nostro augustissimo sovrano; di modo che forse non può distinguersi se sia maggiore e piú luminoso lo splendore che voi colla vostra virtú e grandezza avete saputo a’ vostri chiarissimi maggiori restituire di quella gloria che essi per moltissimi secoli hanno nell’Eminenza Vostra tramandata.

1491Laonde questi principi di dritto che spiega le due gran comparse, una la piú spaventosa, l’altra la piú lusinghevole ai popoli nella ragion della guerra e della pace, ora la prima volta trattati da ingegno italiano e in grado dell’Italia, ingegnosa sua madre e nudrice, scritti in italiana favella e con dottrina tutta conforme alla religione romana, debbon correre da se stessi a tributar il loro ossequio al gloriosissimo nome vostro, eminentissimo principe, che siete il sommo e sovrano pregio di questo gran consesso de’ padri porporati, per la cui sapienza e virtú l’Italia è con sommo rispetto considerata dalle altre nazioni d’Europa, e dal cui corpo uscirono i Ximenes, i quali alla Spagna, i Riscegliú e i Mazzanni, i quali alla Francia diedero forme di governo con sí sapienti arti di pace, che entrambe sursero in due potentissime monarchie: quella che fu uguagliata alla romana antica, questa or giudicata uguale alla persiana presente. E, quantunque l’opera è rattenuta dalla riverenza dell’autore, cui soltanto è lecito in lontananza d’ossequiar l’Eminenza Vostra, assisa nel piú alto luogo degli umani pensieri, però l’incoraggia la vostra alta generositá, propria di saggio principe della Chiesa, che, ben intendendo esser arcano di principato di sapienza cristiana, qual è egli l’ecclesiastico, il favorire e promuovere tutti gl’ingegni che si studiano alla di lui gloria e fermezza, tiene la sua gran casa sempre aperta ad uomini chiari per valor di lettere, che riceve con umanitá singolare e protegge con incredibil fortezza e promuove con alta generositá.

1492Nella qual or io affidato, umilissimamente la presento a Vostra Eminenza e, profondamente inchinandola, mi dichiaro e rassegno

di Vostra Eminenza

Napoli, 10 di gennaio 1774 .

umilissimo, divotissimo e obbligatissimo servidore
Giambattista Vico.