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[CAPITOLO QUARTO]

[terza spezie: giudizi umani]

974I terzi giudizi sono tutti straordinari, ne’ quali signoreggia la veritá d’essi fatti, a’ quali, secondo i dettami della coscienza, soccorrono ad ogni uopo benignamente le leggi in tutto ciò che domanda essa uguale utilitá delle cause; — tutti aspersi di pudor naturale (ch’è parte dell’intelligenza), e garantiti perciò dalla buona fede (ch’è figliuola dell’umanitá), convenevole all’apertezza delle repubbliche popolari e molto piú alla generositá delle monarchie, ov’i monarchi, in questi giudizi, fan pompa d’esser superiori alle leggi e solamente soggetti alla loro coscienza e a Dio. E da questi giudizi, praticati negli ultimi tempi in pace, sono usciti, in guerra, gli tre sistemi di Grozio, di Seldeno, di Pufendorfio. Ne’ quali avendo osservato molti errori e difetti il padre Niccolò Concina, ne ha meditato uno piú conforme alla buona filosofia e piú utile all’umana societá, che, con gloria dell’Italia, tuttavia insegna nell’inclita universitá di Padova, in séguito della metafisica, che primario lettor vi professa.