Pagina:Vico - Autobiografia, carteggio e poesie varie, 1929 - BEIC 1962407.djvu/194

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io soleva usare con qualche larghezza. Su questo confidenzial motivo, che apro alla buona estimativa di Vostra Signoria, mi prometto il di lei cortese compatimento se non ho modo, come per altro bramerei, di secondare la sua istanza. Gradirò bensí eh’ Ella me ne porga l’adeguato compenso coll’ impiegarmi in altre occasioni di suo vantaggio, e le auguro per fine ogni maggior prosperitá (0.

Roma, 20 luglio 1725.

XXXII

DEL CONTE GIOVAN ARTICO DI PORCÌA

all’abate GIUSEPPE LUIGI ESPERTI IN ROMA Discorred’un’ideata serie di Vite letterarie e di quella giá ricevuta dal Vico.

Il foglio di Vostra Signoria illustrissima segnata sotto il di de’ 23 del giugno scaduto m’è solamente arrivato il di 6 corrente. Questo ritardo mi ha riempiuto d’una giusta confusione, vedendo a ragione che ’l soprassedere mio nel rispondere potesse presso di lei passare per una poco attenta mia riflessione e pensiere verso la di lei generosa condiscendenza per le mie premure. In mia discolpa io non posso che addurre un fatto di cui io non ho testimonio che la mia pontualitá, e che io non addurrei per prova se non avessi a trattare con un cavaliere dell’indole di Vostra Signoria illustrissima, vale a dire propenso non solo a far del bene ma a crederlo in prò’ de’ suoi servidori, tra i quali io mi protesto il piú obbligato, quantunque inutile, e ’l piu ossequioso.

Rendendole intanto le grazie che per me si ponno maggiori per li favori da lei procuratimi appresso i signori letterati napoletani, io la supplico a continuarmi in questo proposito la sua

(1) Sul dorso di questa lettera è l’aunotazioae autografa del Vico, riferita in questo volume, p. 81 [Ed.].