Pagina:Vico - Autobiografia, carteggio e poesie varie, 1929 - BEIC 1962407.djvu/223

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ho curato di saper ciò ch’essi n’abbiano detto. So bene che ’1 comune degli uomini è tutto memoria e fantasia; e perciò hanno sparlato tanto della Nuova scietiza, perché quella rovescia loro tutto ciò che essi con errore si ricordavano e si avevano immaginato de’ principi di tutta la divina ed umana erudizione. Pochissimi sono mente, la qual bisogna come di architetto (giova qui avvalermi di un grave giudizio comunicatomi dal signor prencipe della Scalea, fatto da esso in rileggendo la Retorica d’Aristotile) per giudicare de’ lavori dell’eloquenza; la quale fa uso con dignitá di tutte le parti del saper umano e divino, e da un punto come di prospettiva ne dee vedere, e tra esso loro e nel tutto, la convenevolezza, che fa tutto ih bello dell’eloquenza, che si chiama «decoro».

Oltracciò, io non mi son punto curato informarmene, perché vivo giá persuaso che ne dovessero giudicare come d’una operucciola fatta per passatempo. Perché la piú parte de’ dotti d’oggidi fervono in studi, che soli reputan severi e gravi, e di metodi e di critiche; ma metodi che disperdon affatto l’intendimento, di cui propio è di veder il tutto di ciascheduna cosa e di vederlo tutto insieme, ché tanto propriamente sona «intelligfre.», ed allora veramente usiam l’«intelletto», che le nostre menti in questo corpo mortale ci può render in un certo modo della spezie della qual sono le separate che con peso di parola si chiaman «intelligenze»; e, per vederne il tutto, debbe considerarla per tutti i rapporti ch’ella può mai avere con altre cose dell’universo, e tra quella che vuole perfettamente intendere e cose affatto disparate e lontanissime ritrovarvi all’istante alcuna comunitá di ragione, nello che consiste tutta la virtú dell’ ingegno, che è l’unico padre di tutte le invenzioni: la qual sorta di percipire ècci assicurata dall’arte topica, che da’ presenti loici com’ inutile oggi si dissapprova, la qual sola ne può soccorrere negli affari ferventi che non danno tempo al con seglio; e la sola sapienza, stando sopra un piede, li può risolvere. E come il percipire è prima del giudicare, cosi essa percezione puonne apparecchiare al giudizio una critica, quanto piú accertata tanto piú utile alla scienza per le sperienze in