Pagina:Vico - Autobiografia, carteggio e poesie varie, 1929 - BEIC 1962407.djvu/233

Da Wikisource.

Il mio signor compare signor Giuseppe Capozzo sará a trovarla, e come di questo, cosi di altro che faccia uopo, a pregarla di tempo in tempo, con altre particolaritá che non istimo dovere ora esplicare in questa lettera. M’inchino finalmente con profonda riverenza al suo gran merito e le bacio le mani, ecc.

Montefoscolo, 11 giugno 1729.

LII

DEL PADRE MICHELANGELO FRANCESCHI DA REGGIO

Ringrazia per le accoglienze ricevute in Napoli e invia saluti suoi e di amici al Vico e ai suoi familiari.

Rispondo alla gentilissima e a me carissima lettera di cui Vostra Signoria illustrissima con si bel cuore mi ha favorito, sendomi stato un bel conforto, giunto appena in patria, trovare grazie cosi distinte, per le quali sempre piú obbligato me le protesto.

Mi sono molto bene avveduto che Ella cogli amici e padroni tutti hanno pregato per me, perché ho avuto un viaggio felicissimo, a riserba di una stanchezza inseparabile da si lungo viaggio. A diciotto giugno giunsi in Modena, dove fui a riverire e il signor marchese Orsi e il signor Muratori, i quali unitamente le rendono i piú cordiali saluti, avendo gradito quest’atto al piú alto segno; e si è fatta lunga e degna raminentazione delle sue rare virtú e del suo alto merito e delle finezze meco praticate.

Godo senza fine di sentire il buon esito del di lei scorbuto e della felicissima cura che si fa al gentilissimo e amabilissimo padre don Roberto Sostegni, a cui, come presso degli altri amici a lei ben noti, è pregata di portare i miei piú ossequiosi e candidi rispetti. Il Signore prosperi Vostra Signoria illustrissima e tutta la sua carissima famiglia; e mi rallegro che la signora donna Luisa e signora Marianna sia andata a godere della buon’aria. Ma vi vada ancor Ella, secondo che mi promise, e