Pagina:Vico - Autobiografia, carteggio e poesie varie, 1929 - BEIC 1962407.djvu/392

Da Wikisource.

Scienza nuova : ragion per cui abbiamo preso a fondamento, non piú la breve redazione della Scienza nuova seconda , bensí quella piú ampia delle Correzioni quarte (l’ultima volontá dell’autore), non senza introdurvi quei piccoli ritocchi sintattici e adattamenti, consentiti, anzi prescritti, dal Vico medesimo.

III. — Aggiunta del Vi/ lanosa. — Fa parte di ogni edizione da\\’ Autobiografia, e non poteva mancare in questa nostra. Senza dubbio, oggi, quel racconto è non poco corroso dalla critica, che ne ha mostrate parecchie parti o incompiute o inesatte. Senonché, quasi tutto materiato, quale esso è, da quanto, tra la fine del Settecento e i principi dell’Ottocento, narravano sul Vico alcuni vecchi che, giovani, avevano vissuto della sua vita (il padre Gherardo degli Angeli, Gennaro Vico, Carlantonio De Rosa seniore e l’avvocato Donato Corbo), esso rappresenta sempre la tradizione orale o sia pure, in qualche parte, la leggenda vichiana. Una leggenda assai gentile e a volte poetica, che ha dato luogo a componimenti drammatici e pittorici, e di cui, a conti fatti, non era né lungo né difficile indicare a suo luogo (come abbiamo fatto nella sezione quinta) í punti non confermati o contradetti dai documenti. Pel testo, abbiamo seguita l’edizione del 1818, rivedendo, per altro, il biglietto del Montealegre su una copia di Francesco Daniele, esistente nella biblioteca della Societá napoletana di storia patria (codice segnato xxi, A, io), e le due iscrizioni (quella nella chiesa dei Gerolamini e l’altra apposta in Arcadia) sulle lapidi originali.

IV, r. — Cataloghi delle opere. — Il primo è stato riprodotto, naturalmente, sul testo Calogerá. Per l’altro, compilato dal Vico, a quanto sembra, fin dal luglio 1734, ma consegnato a monsignor Celestino Galiani, che lo allegò a una sua relazione ufficiale, non prima del luglio 1735, s’è tenuta presente una copia del Daniele, serbata nel codice sopra citato e pubblicata fin dal 1904 dal Croce.

IV, 2. — Traduzione delle recensioni del Ledere. — Prima di tutto, la versione italiana di queste recensioni (pubblicate nella Bibliothèque ancienne et moderne pour servir de suite aux Bibliothèques universelle et choisie par Jean Lk Clerc, tome XVIII pour l’année MDCCXXll, Partie seconde, A Amsterdam, chez les frères Wetstein, MDCCXXll, pp. 417-433) è essa opera del Vico? oppure egli s’avvalse d’una traduzione commessa a qualche amico? A credere al Vico medesimo, che si vantò sempre, e col maggiore compiacimento, di non aver voluto mai conoscere una parola