Pagina:Vico - Autobiografia, carteggio e poesie varie, 1929 - BEIC 1962407.djvu/393

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sola di francese, bisognerebbe aderire senz’altro alla seconda ipotesi. Ma, poiché quella sua ostentazione d’ignoranza sembra un’espressione immaginosa del suo aborrimento verso la mentalitá e cultura francese, non è da escludere che diretto traduttore delle recensioni fosse il Vico medesimo. E, in ogni caso, anche se egli si fece prestare qualche aiuto, sua è certamente la rielaborazione letteraria, giacché certe forme grafiche ( «auttore» e simili), certi arcaismi ( «continovo» e simili), certe parole tecniche (tra le altre, «conato», nel significato particolarissimo che il Vico dá alla voce), certi giri di frase e anche la frequente sostituzione di un unico periodo a largo respiro a quattro o cinque di quei periodetti francesi a lui tanto invisi, sono tutte tracce ben visibili del fare vichiano. Comunque, la traduzione è stata pubblicata da noi sull’autografo, non senza, tuttavia, riscontrarla sul testo francese: con che s’è constatato che, sebbene il Vico la esibisca come letteralissima, sovente essa non è tale, e che anzi il testo francese, pure essendo talvolta felicemente migliorato (sopra tutto dove il Ledere non aveva capito bene il pensiero del Vico), talaltra è stato frainteso, come, tra molte quisquilie che si sono tralasciate, appare, a suo luogo, dalle varianti soggiunte a piè di pagina. Avvertiamo per ultimo che, poiché, come s’è detto, il quaderno consacrato a queste recensioni manca oggi dell’ultimo pezzo contenente la lettera del Vico al Ledere con le poche parole di cornice (pp. 102-4), ci siamo valsi, per esso, della stampa del Villarosa, correggendo qualche errore evidente di quest’ultimo, come (p. 103, 11 . 1S-9) philosophiam in philologiam e (104, 21) oocfoug in aocpofs.

V. — Annotazioni. — Nella prima edizione del presente volume avevamo conservate, spesso abbreviandole, le note del Villarosa, arricchendole di tutte le altre notizie e documenti giá pubblicati dal Croce, sopra tutto nella Bibliografia vichiana (1904) e nei due Supplementi (1907 e 1911) comparsi fino a quel momento, e aggiungendovi i risultati di nuove e apposite indagini. Ma da allora a tutt’oggi (settembre 1929) è sorta, per dir cosi, una «filologia vichiana», che, quale argomento precipuo delle sue indagini, ha scelto la vita interiore ed esteriore del filosofo. Impossibile dunque lasciare inalterate le Notizie e documenti del 1911 e porle al corrente mercé giunte e correzioni, senza raddoppiarne o triplicarne la mole. Prendendole pertanto come punto di partenza, le abbiamo rifuse stringatissimamente coi risultati di tante ricerche nuove,