Pagina:Vico - La scienza nuova, 1, 1911.djvu/48

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xxxviii introduzione dell'editore

tanto alcuni brani ne furono pubblicati, e abbastanza male, dal De Giudice1), e pure di singolare interesse per lo svolgimento delle idee vichiane. Abbiamo già visto che l’edizione del 1730 formava (almeno nella mente del Vico) tutt’uno con la Scienza nuova prima, la quale appunto perciò vi è sempre citata, non con questo nome, ma con l’altro generico di «opera» o di «Scienza nuova»,



    Seguono dal fol. 2a al fol. 70a le giunte e correzioni. — A f. 70a: «Terminata la vigilia di santo Agostino mio particolare protettore, l’anno 1731». E poi: «Tutti sono duerni, eccettuati Y e Aa, due Ff, che sono mezzi fogli; e Q è diviso in due mezzi fogli. V’è un mezzo foglio d’aggiunta volante acchiuso al duerno T». E ancora: «Gli tre luoghi della Scienza nuova prima, che si devono qui intieri rapportare, sono: I. Nuova scoverta delle armi gentilizie, pag. 196; II. Scoverta delle vere cagioni della lingua latina e al di lei esemplo dell’altre tutte, pag. 215; III. Idea di un dizionario di voci mentali comuni a tutte ìe nazioni, pag. 227». — Segue ai ff. 71a-81a: Ragionamento d’intorno alla legge delle XII tavole venute da fuori in Roma; e ai ff. 81a (ripetuto per errore)-84a: Ragionamento secondo d’intorno alla legge regia di Triboniano, sotto cui è scritto: «Nunc dimittis servum tuum, Domine». Dopo due fogli bianchi, i fogli 87a-93a contengono: Altre aggiunte fuori ordine, le quali con questo segno «φ» sono richiamate dentro l’aggiunte scritte innanzi con ordine, alla fine delle quali è scritto: «Exegi monumentimi ære perennius». E poiché così sarebbe restata una pagina e mezza bianca (95a-95b), il V. la riempi con altre aggiunte. — Per altri scritti vichiani contenuti nel medesimo cod. e per la provenienza di esso, cfr. Croce, Bibliogr., p. 24 sg. [Indico le Correz. miglior, e aggiunte terze con la sigla CMA3 e le Aggiunte fuori ordine con CMA3*].

  1. Scritti inediti di Giambattista Vico tratti da un autografo dell’autore e pubblicati da Giuseppe del Giudice, ispettore del Grande Archivio di Napoli. Napoli, stamperia della r. Università, 1862 (in 8° di pp. 59). Contiene l’Occasione di meditarsi quest’opera, ma non secondo il cod. av. descritto, si bene secondo l’altro di cui or ora faremo parola; soli cinque brani dei tanti aggiunti; il capitolo della Pratica e i due Ragionamenti. Gli errori d’interpetrazione e di stampa sono frequenti e gravi: figurarsi, tra l’altro, che un «passo» del giurista Paolo diventa «il pazzo di Paolo»!