Pagina:Vincenzo Bellini (Calcedonio Reina).djvu/12

Da Wikisource.
10 c. reina

l’anima sua, quantunque i rumori degli applausi alle note del Pesarese, vorticose e smaglianti, turbasse i suoi sogni; presago che a tanta luce di sole potesse un giorno seguire tranquillo e profumato chiarore di plenilunio.


*


In quell’anima appassionata insieme con l’Arte aleggiava l’Amore. Innanzi a leggiadro volto di fanciulla modesta, dagli occhi pieni di fascini affettuosi, sentì Bellini un palpito misterioso, che all’armonie delle note era in lui ispirazione solenne e aiuto arcano. Maddalena Fumaroli, alla cui bennata famiglia il giovane catanese era gradito, arse segretamente per lui, sin che palesando entrambi la loro passione, dai genitori di essa venne negato alla unione maritale l’assenso, opponendo il dubbio guadagno e le poche risorse del giovane. Accorato e dolente si rivolse tutto all’Arte, confortato dall’Amore, cui il severo divieto rendeva più fedele e più forte. È vero, nascono gli amori dovunque, ma, quando tale fiamma s’accende sotto il cielo di Napoli, nei