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BELLINI | 23 |
sua religione; la morte severa, che punisce nel legionario una nazione prepotente, e nella sacerdotessa la figlia e la vergine sacra e offesa, formano di questo capolavoro un’Opera d’arte completa nelle sue varie manifestazioni, tutta d’un pezzo, come il Laocoonte, come una Cantica di Dante, come una tragedia di Sofocle1.
- ↑ Il Bellini, nella lettera a Florimo, scrive in data del 26 dicembre 1831, cioè la sera stessa della 1ª rappresentazione della Norma: «Io parto col Corriere e spero arrivare prima della presente, ecc.». È certo di avere rimandata la sua partenza, poichè la seguente lettera inedita, da noi conservata, scritta la dimane della 2ª rappresentazione dell’Opera, lo dimostra chiaramente.
Milano 28 dicembre 1831
- Mio caro zio,
A dispetto d’un partito formidabile, a me contrario, perchè suscitato da una persona potente, e da una ricchissima, la mia Norma ha sbalordito, e più jeri sera, che fa la seconda rappresentazione, che la prima. Il Giornale ufficiale di Milano jeri aveva dato la nuova di un
- Mio caro zio,