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Pagina:Vita Nova.djvu/18

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accorte più tosto del mio nascondere, proposi 78[78 aduaque di fare B.P.S.] di farne alcuna lamentanza in un Sonetto, il quale 79[79 io scriverò perciochè B.P.S.] io scrivo acciò che la mia donna fu immediata cagione di certe parole che nel Sonetto sono, si come appare a chi lo intende: e allora dissi questo Sonetto:1

O voi, che per la via d’amor passate,
     Attendete e guardate
     S’egli è dolore alcun, quanto il mio, grave:
     E prego sol ch'audir mi 80[80 suffriate BRA.] sofferiate;
     E poi imaginate
     S’i’son d'ogni 81[81 dolore B.P.RA.S.] tormento ostello e chiave.
Amor, non già per mia poca bontate,
     Ma per sua nobiltate,
     Mi pose in vita si dolce e soave,
     Ch’i'mi sentia dir dieiro 82[82 assai fiele P.] spesse fiate:
     83[83 Dio! B.S.] Deh! per qual 84[84 degnitate RA.] dignitate
     Cosi leggiadro questi lo cor ave.
Or ho perduta tutta, mia baldanza
     Che si movea d'amoroso tesoro,
     Ond’io pover dimoro
     In guisa chè 85[85 didir B.P.S.] dire mi vien dottanza.
Si che, volendo far come coloro
     Che per vergogna celan lor mancanza,
     Di fuor mostro allegranza,
     E dentro da lo cor mi 86[86 struggo B.P.RA.S.] stringo2 e ploro. *

* Questo Sonetto ha due parti principali: chè nella prima intendo chiamare i fedeli d'Amore per quelle parole di Jeremia profeta: O vos omnes qui transitis per viam, attendite et videte, si est dolor sicut dolor meus: e pregare che mi 87[87 sofferino B.P.] sofferissero d’udire. Nella seconda narro Ja ove Amore m'avea posto con altro intendimento che |'estreme parti del Sonetto non mostrano: e dico ciò che io ho perduto. La seconda parte comincia quivi: Amor non già.

  1. Nel n. cod. o vero Ballata in marg.
  2. Nel n. cod, struggo in marg.