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Pagina:Vita Nova.djvu/61

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sua virtude; e non credendo ciò poter narrare in brevità di Sonetto, cominciai allora 608[608 questa Canzone B.P.] una Canzone1 la quale comincia :

Si lungamente m'ha tenuto Amore,
     E costumato alla sua signoria,
     Cosi mi sta soave ora nel cote:
     Però quando mi toglie si ’l valose,
     Che gli spiriti par che fuggan via,
     Allor sente la frale anima mia
     Tanta dolcezza che 'l viso ne smore.
     Poi prende Amore in me tanta virtute
     Che fa 610[610 gli spiriti miei andar parlando B.P.RA.S.2] li miei sospiri già parlando;
     Ed escon fuor chiamando
     La donna mia per darmi più salute.
     Questo m’avviene ovunque ella mi vede;
     E si è cosa umil, che 611[611 non B.P.S.] nol si crede.

Quomodo sedet sola civitas plena populo! facta est quasi vidua domina gentium. Io era nel proponimento ancora di questa Canzone, e compiuta n'avea questa sovrascritta stanza, 612[612 quando il Signore della giustizia chiamò questa gentilissima a gloriare B.P.S.] quando lo Signore di questa gentilissima, cioè lo Signore della giustizia, chiamò questa nobile a gloriare sotto l'insegna di quella reina benedetta 613[613 Maria B.P.S.] virgo Maria, lo cui nome fue in grandissima reverenza nelle parole di questa 614[614 Beatrice beata B.P.S.] beata beatrice.

Ed avvegnacchè forse piacerebbe alquanto trattare al presente della sua partita da noi, non è mio intendimento di trattare qui per

  1. Il poeta nè mai compose, che si sappia, nè qui riporta che la prima stanza della Canzone, Leggere adumque questa Canzone supporrebbe che si avesse intera.
  2. Nel n.cod.questa lezione è interlineare.Ma il verso seguente giustifica ad evidenza la lezione del testo.