Pagina:Vita di Dante.djvu/155

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da’ Capitani d’ogni sesto della città. Centocinquanta se ne fecero, "Ed essendo messer Vieri de’ Cerchi de’ Capitani, et malato di sua gamba, non lasciò però, che non fosse de’ feditori. a Et convenendoli eleggere per lo suo sesto, nullo volle di ciò gravare più che volesse di sua volontà; ma elesse sé e ’l fogliuolo e’ nepoti. La qual cosa li fu messa in grande pregio; et per suo bono esemplo, et per vergogna molti altri nobili cittadini si missono tra’ feditori1. Messer Corso Donati poi, che era allora podestà di Pistoja, avea sotto di sé, oltre i Pislojesi, anche i Lucchesi, ed altri forestieri in riserva, e con "comandamento di star fermo e non fedire, sotto pena della testa". Ma "a quando vide cominciata la battaglia, disse, come valente cavaliere: Se noi perdiamo, io voglio morire nella battaglia co’miei cittadini; et se noi vinciamo, chi mi vuole, vegna a noi a Pistoia per la condannazione; et francamente si mosse con sua schiera, et fedio i nimici per costa, et fu

  1. Vill., p. 327.