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Accompagnandosi quindi i due amici su per il monte, Dante domanda a Forese di Piccarda; e questj:
La mia sorella, che tra bella e buona
Non so qual fosse più, trionfa lieta
Nell’alto Olimpo già di sua corona.
PURG. XXIV. 13-15.
Salito poscia in Paradiso, vi ritrova la gentile Piccarda, ma nel cerchio più basso di quello dove sono le anime state in terra sforzate a rompere qualche voto. La storia di Piccarda è delle più patetiche fra le rammentate da Dante; ed è meraviglia che fra le parecchie a lui tolte dai poeti moderni, non sia stata pur questa. Piccarda, o forse Riccarda, prese il velo nel monistero di Santa Chiara di Firenze, un Ordine fondato al principio di quel secolo da quella concittadina e contemporanea di San Francesco d’Assisi. Volente ed adulta era entrata Piccarda nel rifugio verginale. Dal quale volendo trarla, non si sa per qual ragione, messer Corso di lei fratello, tiranno della famiglia intanto che