Pagina:Vita di Dante.djvu/21

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sec. xii, xiii 11

fin dal 568; dal quale in poi la penisola non fu riunita più mai. Così mentre le altre nazioni europee conquistate una o due volte al più, ebbero agio d’immedesimarsi coi conquistatori per crescere in que’ bei reami or ammirati di Francia, Spagna od Inghilterra; all’Italia non fermatasi in niuna conquista, in niuna sventura mai, toccò la peggiore di tutte, quella di mutar sempre sventura.

Succeduta la quarta conquista de’ Franchi sotto Carlomagno, e stabilito un Regno Italico, se non indipendente, almen separato sotto un figliuolo di lui, parve l’Italia entrare nella condizione delle altre nazioni europee. Ma non seguì il fatto, impedito che fu dalla restaurazione dell’Imperio operata da Carlomagno il dì di Natale dell’anno 800. Fu salutata probabilmente dalle speranze degli ingannevoli Italiani, e fatta forse con intenzioni d’ordine e civiltà; quasi i regni cristiani avessero quindi a raccogliersi intorno al maggior trono imperiale, e quasi il nome preso da Roma avesse a far risorgere la lingua, gli usi, e l’antica civiltà di essa. Ma le restaurazioni delle cose troppo anticamente cadute non sogliono riuscire a gran