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Pagina:Vita di Dante.djvu/22

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12 capo primo

prò; e tutto quell’ordinamento sognato a lunga durata, non esistè in fatti se non pochi anni. I regni Franchi se ne separarono in breve, e la Germania e l’Italia ne furono impacciate lunghi secoli; quella d’un principe incoronato, acclamato fuori di essa; questa d’un principe di schiatta, nascita, elezione, ed interessi a lei stranieri. Fra le nazioni, come tra gli uomini, chi fa infelice altrui fa tale sè stesso.

Ma entrano nelle vie della provvidenza anche le infelicità delle nazioni; e convien talora che soffra una per tutte. Così pensò già, così previde meravigliosamente Dante in que’ primi versi da noi citati, che si potrebbon dire la spiegazione filosofica e religiosa di tutta la storia d’Italia. Imperciocchè tra i dolori di questa, nacque la indipendenza delle sue città, da cui poi la civiltà universale. Già fin dall’età dei Longobardi, causa il mal governo degli imperadori Greci, occasione la loro eresia Iconoclasta, promotori i Papi, eransi liberate Roma, Venezia, Ravenna e parecchie altre città con governo proprio e sotto i consoli. E durata variamente tale indipendenza sotto il manto pontificio, ma non estesasi di molto nella