Pagina:Vita di Dante.djvu/214

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Ma essendo ciò taciuto dagli storici fiorentini, e date da essi altre origini a tali odii, forse ha questa a tenersi per una di quelle novelle, onde si spiegano dal volgo o da lungi i fatti politici. Nè so nemmeno se abbia a tenersi per vera quella stretta parentela di messer Corso, così superbo, quasi Barone, con messer Vieri, uomo nuovo e popolano. Ad ogni modo, cognati o no, ed anno prima o poi, esercitarono i due una inimicizia che vedremo sovvertire la patria comune.
Ed ora, se tengasi a mente come Dante era stato senza dubbio della schiera de’ feditori o compagnia di messer Vieri alla battaglia di Campaldino, vedràssi facilmente che in questa inimicizia doveva più o meno esser tratto pur egli. Ma un’altra n’esercitava messer Corso, la quale toccava Dante anche più dappresso, contro al primo amico di lui, il quasi maestro e compagno di lui in poesia, quello a cui pur testè avea dedicato il libretto della Vita Nova, il diletto suo Guido Cavalcanti. Qual fosse l’origine di tal’inimicizia non è detto; ma non fa difetto; che è facile a immaginare tra tal uomo soverchiatore e tiranno per natura, come veggiamo messer