Pagina:Vita di Dante.djvu/347

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e l’anno 1302 non terminando allora in Firenze se non ai 15 del medesimo marzo, chiaro è che contando a modo nostro la data sarebbe del 1303. Ma 1°. questa data non è ella stata mutata e adattata all’uso nostro sal Savioli che primo la copiò negli archivi di Firenze? Ciò potrebbe verificarsi ne’ detti archivi. 2°. Essendo il documento fatto a nome di Cante Gabrielli converrebbe verificare se era ancor podestà ai 10 marzo 1303, il che mi par probabile, che non lasciasse l’ufficio che allo scader dell’anno fiorentino 5 giorni dopo. Nello stato attuale della questione io prenderei a credere questo documento e così la seconda condanna di Dante del 10 marzo 1303. Ma esposto tal mio dubbio, non l’ho seguito nel testo, e per reverenza a’ quei miei predecessori, e perchè poi non essendo altro che una conferma della prima condanna, ella non muta nulla alla vita e all’esilio di Dante che dee contarsi da quella prima. - Molta mutazione vi sarebbe se si trovasse un giorno ne’ documenti originali degli archivi fiorentini che anche la prima condanna abbia a dirsi del 1303. E in tal caso meriterebbe attenzione la postilla riferita a p. 82 del Tom. X. Delizie Erudiz. Tosc. che fa Dante opporsi ad una provvisione d’aiuti dati da Carlo addì 26 marzo 1302. Ma non significa nulla nello stato attuale della quistione, parendo certa per ora la data del 1302 dalla prima condanna. Ma quando sarà egli poi limitato a Firenze (e con anche più utilità per la storia d’Italia) l’esempio dato a Torino di pubblicare i documenti originali de’ pubblici archivi? Il Piemonte ultimo già ai tempi del Muratori in tale munificenza v’è ora il primo grazie al Re suo.</ref>.
A’ vinti Bianchi già vedemmo che si dava il guasto a furia di popolo prima delle condanne, ed or vediamo che era parte della condanna stessa. Di Dante particolarmente è ricordato