Pagina:Vita di Dante.djvu/541

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popolo l’haveano in odio et a sospetto, da poi s’era imparentato con Uguccione della Fagiuola Ghibellino, et nemico del comune di Firenze; et ancora il temeano conosciendo il suo grande animo, et seguito, et potere, dubitando di lui, che non levasse loro lo stato et cacciasseli della terra; et massimamente perchè trovarono che ’l detto messere Corso havea fatta lega et giura col detto Uguccione, mandato per lui et per li suoi seguaci. Per la qual cosa subitamente grande gelosia nacque nella città, et levossi il romore, et feciono sonare i priori la campana a martello, et fu tutta la città ad arme, a piede et a cavallo, et le masnade de’ Catalani col Maniscalco del re, ch’erano a posta di coloro che guidavano la terra. Et subitamente , com’ era ordinato per li sopradetti caporali, fu data una inquisitione ovvero accusa al podestà, ch’era alPhora messere Piero della Branca d’Agobio incontro al detto messere Corso, opponendogli come volea tradire il popolo e sottomettere lo stato della città, facendo venire Uguccione co’ Ghibellini et nemici del comune di Firenze. Et fatta la richiesta e datogli bando, condannato fu in