Pagina:Vita di Dante.djvu/618

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236 CAPO NONO

altri lavoratori, i quali venderanno il frutto della giustizia nel tempo che si miete. Ma non avrà egli misericordia d’alcuno? Anzi, a tutti quelli perdonerà, che misericordia chiederanno; perciocch'egli è Cesare, e la sua pietà scende dal fonte della pietà; il giudicio del quale ogni crudelità avrà in odio, e toccando sempre di qua dal mezzo, oltre alla metà meritando, si ferma. Or dunque, inchinerallo frodolentemente alcun malvagio uomo? ovvero egli, dolce e piano, apparecchierà beveraggi presuntuosi? No! imperocch’egli è accrescitore; e s’egli è Augusto, non rivendicherà i peccati dei ravveduti, ed insino in Tessaglia perseguirà Tessaglia, ma perseguiralla di finale dilezione. “O sangue de’ Longobardi, pon giuso la sostenuta crudelità, e se alcuna cosa del seme dei Troiani e de’ Latini avanza, dà luogo a lui; acciocchè quando l’alta aquila discendendo a modo di folgore sarà presente, ella veggia i suoi scacciati aguglini, e non 171veggia il luogo della sua propria schiatta occupato da giovani corbi.

  1. (17) Ho aggiunto questo non, quantunque non sia nell’Ediz. del Witte; ma il senso non mi par correre senz’esso.