Pagina:Vita di Dante.djvu/619

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Fate dunque arditamente, nazione di Scandinavia, sicchè voi godiate la presenza (in quanto a voi appartiene) di colui, il cui avvenimento è meritevole. Non vi sottragga la ingannatrice cupidità, secondo il costume delle sirene, non so per qual dolcezza, mortificando la vigilia della ragione. Occupate, dunque, le facce vostre in confessione di soggezione di lui, e nel saltero della penitenza cantate; considerando che chi resiste alla podestà, resiste all’ordinamento di Dio; e chi al divino ordinamento repugna, è eguale allo impotente che ricalcitra, e duro è contro allo stimolo calcitrare.

Ma voi, i quali soppressi piangete, sollevate l’animo; imperciocchè presso è la vostra salute.... Perdonate, perdonate oggimai, o carissimi, che con meco avete ingiuria sofferta.... Da Iddio sì, come da un punto, si biforca la podestà di Pietro e di Cesare.... Vegghiate adunque tutti, e levatevi incontro al vostro re, o abitatori d’Italia; non solamente serbate a lui ubbidienza, ma come liberi il reggimento. Nè solamente vi conforto acciocchè vi leviate incontro; ma altresì che il suo aspetto