Pagina:Vita di Dante.djvu/705

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Nel 1312, e più nel 1313 e nel 1314, dopo la morte d’Arrigo aveva avuto a difendere sua conquista di Vicenza e sua invidiata potenza contra Padova, Trevigi, il marchese d’Este e il vescovo di Feltre, ajutato egli dal vescovo di Trento, e secondo le occasioni dagli altri Ghibellini di Lombardia1. Finalmente, l’ardire personale di Cane terminò a suo onore e pro quella lunga lotta. Nel settembre del 1314, i nemici di lui raccolsero inattesi tutto il lor nerbo, campeggiarono improvvisi contra la contesa Vicenza, presero, saccheggiarono il Borgo San Piero, ed arrivarono alle mura. Ma avvisàtone Can Grande a Verona, con un solo famiglio cavalcò rapido a Vicenza, penetròvvi, rincorò i cittadini e il presidio di Tedeschi; e con subita sortita ai 17 settembre, al grido inaspettato di Viva Cane, piombò su’Padovani, li disfece e sbaragliò, molti uccidendo, più prendendone, e tutto predando. Fra’ prigioni eravi Albertino Mussato; scrittor latino elegante per quell’età, e, come a quell’età, uomo di spada e negozii

  1. Murat. an.1312,1314; Veltro, 133,136,138.