Pagina:Vita di Dante.djvu/724

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del pungersi reciproco, e il pungersi della partenza poi dell’intollerante Poeta.

Ma, oltre a tutto ciò, abbiamo una memoria del soggiorno di Dante in Verona, che mi pare aprir campo a nuove spiegazioni, e forse compierle tutte. Sembra che questa volta facesse Dante non un semplice soggiorno, ma uno stabilimento fermo, e con intenzione che fosse durevole. Certo, v’ebbe seco Pietro il figliuolo suo primogenito, il quale vi continuò a vivere poi dopo la morte del padre, e v’ebbe discendenza che vi dura anche oggidì. Forse anche altri figliuoli di Dante si ricongiunsero allora a lui. E narrasi, apparisse un dì dalle stesse scritture di lui, aver esso esercitato in Verona l’ufficio di giudice1. Ora, tal ufficio doveva insieme, e molto preoccupare il tempo del Poeta, e non piacergli, per la nota antipatia di quelle due occupazioni; e perchè poi all’antico ambasciadore, al priore della potente Firenze, dovea parer minuto ed inferiore tal ufficio, simile a quello di que’ giudici condotti dai podestà, dei quali è frequente menzione e celia nelle antiche

  1. Veltro, pag.174. E vedi Maffei e il Landino.