Pagina:Vita di Jacopo Durandi.djvu/24

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cevole bontà lo consigliò in termini pieni di dolcezza a lasciare i drammi, e la frequenza di virtuosi di teatro, sia per conservare alla magistratura quel rispetto nel pubblico, che non si ottiene, se non colla più severa, ed illibata condotta di vita, e colla decenza, e sodezza negli abiti, sia perchè temeva il saggio Principe, che tale divertimento potesse distogliere il figlio d’Astrea dal lavoro assiduo nelle ardue materie legali.

Tale distraimento non succede a parer nostro, e per quanto l’esperienza insegna, qualora trattasi di veri genj; essi sono d’ogni scienza capaci, e come dice Cicerone parlando dell’oratore perfetto, sapendo di tutto diventano grandi filosofi, accurati oratori, e sinceri storici, giacchè le scienze tra di loro per artificiosi anelli si corrispondono.

Promise il nostro Durandi all’adorato Monarca, al padre del popolo di frenare