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clxvi introduzione

Tutto a sè resta il Laur. XL 42, poiché nè egli ha le lezioni caratteristiche degli altri, nè agli altri sono passate le sue 1. E neppure hanno questi cinque codici che restano fuori del gruppo principale di b3, lezioni a comune da far supporre che costituiscano un gruppo speciale di frónte a k2-mc2: il loro aiuto per la ricostituzione critica di b3 è quindi più efficace. Abbiamo così potuto ordinare in tre gruppi quasi tutti i Mss. che appartengono a b: non rimangono a studiare che il Laur. XC s. 136,


    sando), 4 mormori (morrai), 5 io sapeua (io non sapeua), 8 corpo doue (corpo nello quale), ermonia (erronea), 14 procurian modo di (procuriamo di), 24 morta era (morta e), 25 Lauaua (Leuaua); XXIV 1 undi sedendo (un di che sedendo), 2-3 sua condizione, a poco (sua nuoua conditione, e poco), 5 molte somiglianze (molta somigliança): XXV 7 presenti dictatori (prosaici dictatori), 9 alla cosa che non a anima (alla cosa inanimata), 10 niuna baldanza niuna persona (alcuna baldança persona)} XXVI 8 om. e lodate, 9 achi nol (achi cio non), parole in che (parole nellequali); XXVII 1 ad quello (sopra quello); XXVIII 1 della regina (di quella regina)» 2 di ciò per cio che (di cio per quello che): XXX 2 ad queste che sono alleghato (a quelle che sono allegate); XXXI 1 afannati (affaticati), faro mia canzone (fare una canzone); XXX11I 2 decta per una persona (per una persona decta), 7 martìri, e fra le linee al’ sospiri (sospiri); XXXIV 1 giorno che compiei! (giorno nel quale si compiea), cittadina (delle cittadine), 9 osospiri (a sospiri); XXXV 2 uil uedea (mi uedesse), tanto pietosamente (si pietosamente), 6 miei pietate (mia viltate), con questa (con quella), fece (face); XXXVI 2 traesse (tirasse), 3 uoglia (uolonta), 4 mischianti (mi schianti), 5 crescendo (crescete); XXXVII 8 sonetto lamaro pianto jc. (sonetto lamaro lagrimar), 8 temo morte (temo forte); XXXVIII 1 che molto mi (ohe troppo mi), 2 da me (fra me), 5 laltra parto (laltra), 6 pero iui anche dico che il quore (pero dico che lui lo cuore anche); XXXIX 2 som lasciato si uilmente (si uilmente sera lasciato), 3 lonome, e fra le linee al honore (lonore); XL 1 om. in quello tempo, nella qual nacque (ove nacque), 3 di propinqui paesi (di propinquo paese), 6 patria sua (sua patria), 7 propriamente si chiamano propriamente le genti (si chiamano propriamente le genti), dinessuno altro (dalcuno altro), 9 sua gran uirtute (sua grauitate); XLI 1 cose rimate (parole rimate), mandai (mandassi); XLII 3 il quale sir (che e sire).

  1. Sono lezioni caratteristiche di Laur. XL 42: (Tav. 30) III 2 ti uolsero (si mossero); V 4 credere (erodente); VIII 1-2 om. assai pietosamente sino a lagrime; IX 12 si gran pianto (si gran parte); XII 7 fortezza (força), 13 chon si ferma (con si fermata); XVI 1 om. venne; XXII 1 om. sire; XXIII 12 erano di me che io piangea per lo pianto (erano saccorsero di me che io piangea per lo pianto); XXVII 2 om. come mi parea esser disposto alla sua operazione e; XXIX 3 ineffabile (infallibile); XXXII 3 Onde accio pensando (onde poi pensando a ciò); XXXIII 5 mi sembra (ma sembra); XXXVIII 5 fo in questo sonetto parti (fo in questo sonetto due parti); XXXIX 3 om. di lei.
  2. Qualche concordanza, che potrebbe far pensare a particolare affinità, si nota fra Laur. XL 31 e Conv. B, 2, 1267 (XVI 1 fossino ancora manifestate, per fossero manifestate ancora; XXII 1 questa gentilissima beatrice, per questa nobilissima beatrice); ma sono varianti isolate e di poco conto: anche per la seconda, facile può credersi il cambiamento di nobilissima in gentilissima in copisti diversi per essere gentilissima quasi l’epiteto costante di Beatrice.