Pagina:Vita nuova.djvu/220

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ccxx XXJV . 11 XXV 2 3 4 5 « 7 8 9 XXVI 8 9 14 XX Vili 1 2 XXIX 1 INTRODUZIONE et comincia di lui (Mgl: da lungi) nenirò am. ed anche cho parlava om. secondo in uolgare erano corti troueremo dire ot (P aggiunge in marg. cho quasi) furono li primi olio om. lo suo parolo cho alii prosaici dicitori o degno & ragionouole ohe delle cose senza cagiono ale ima om. dea nella Eneida dobet rociteudo le parole nel libro ora om, allora la seconda comincia lo aignoro di questa gentilissima ciò è lo signore della giustizia chiamo questa nobile beata beatrice porche trattando mi conuer- rebbe essere lodatore seonueneuole et biasiinouole Co: ei uity siriiu Mgl : . ......... ($fo) P: ò ini sirim (in marg. al.* tismin) ditione la sooonda oomincia uenire in lingua uolgare erano dicitori damoro certi trouiamo dire e cho quasi furono li primi che che a li prosaici dictatori ( W: doctori, e in marg. che ali pelaci dicitori; A: prose- stici) degno e ragioneuolo e (k : don- gnoe, l ragioneuolo; w: den- gnia eragionouolo cosa e) alo coso san$a ragione alcuna nel primo dolo Eneida dobos recitando lo modo (C Wm: retinendo lo modo ; W: recitando le parole, ma cfr. p. cc ; k : remo . lo modo ; b: medio) nel principio dellibro ella om la seconda parte comincia lo signore do la giodtitia chiamo© questa gentilissima beatrice l>eata per quello che traotando con- ucrrebbo essere me laudatore biasimeuole (Wm : soonuene- uole et) o ini tisirim (b: tismin) inditione