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CLASSIFICAZIONE DEI TESTI OCXLVII nouo, XXII 10 tornar) j ha alcuno varianti caratteristiche <li k^-rnc (XIV 12 eh’e solo, XIX 10 cosa, XXVI 6 IJumilemente d’honesta, XXXIII 8 si spande), anzi di N&c (VIII 10 Che le sue proprietà son conosciute, XXIV 9 quell’altra ha nome, XXXIII 5 patirai), e iu- sicme offre varianti elio ci richiamano a nn altro sottogruppo di b3, cioè a quello costituito dai codici II n 40 della Nazionale di Firenze, Magi. VII 1076, lticc. 1108, Parigini Ital. 545 © 548, Rovo re tono, o più particolarmente dai primi cinque (XXII 9 par diuentato, XXXVI 4 amorosi). Siamo dunque davanti a un codice che raccoglie varianti da diverse tradizioni di b, e pare anche da altra tradizione distinta dalla boccaccesca, poiché s’integra il testo là dove questa è difettosa. Qual fosse il testo fondamentale e quali gli aggiunti, come si facesse la misohianza iu Casanatense o in un codice anteriore oggi smarrito, rimane oscuro: il contributo maggiore viene però da N&c. Tener conto del codice Laur. XLI 20 che contiene solo il primo sonetto, e del frammento del $ VIII conservatoci in vari Mss. indicati a p. lx sotto il n.° 40, può parere, se la loro filiazione è incerta, superfluo, avendo noi tanta abbondanza di codici per determinare il testo delle due tradizioni a e p. Ma quanto al frammento del $ VIII, non può esser trascurata la sua testimonianza a favore di sora, a causa della grande incertezza che regna in ambedue le tradizioni a questo punto ; e il Ms. laurenziano ò uno dei pochissimi codici che dà la lezione accio preferita dalle edizioni, in luogo di in ciò al $ III 10. Ora i Mss. del frammento non offrono nessuna variante che dia modo di raccostarlo ad altra qualsiasi tradizione: per il codice laurenziano, 1’ unica lezione che dia qualche orientamento è lauesfjliaua desto (III 12, in vece di la suegliana e desto), cioè l'omissione dell* e, che ò propria di k. Ci sarebbe anche riscritta elètto in III 10, che si trova, non in K (reseriua in su) nò in ). (ri- scriuan W), ma iu T (rescriva il suo); ma anche w legge presso a poco allo stesso modo (riscritta su), e il passo si prestava facilmente a mutazioni. Invece la corrispondenza, quanto al numero e all’ordine, clic per le rime del Cavalcanti si riscontra fra K e il codice laurenziano (cfr. Le rime di Guido Cavalcanti, ed. Anione, Firenze 1881, p. xxxvn) può essere una conferma che il codice in questione sia veramente da ravvicinare a k. Promettemmo (p. cxvn) di ritornare, determinate le varie tradizioni manoscritte, sulla questione del testo della Giuntina. Il fondamento par dato da un codice di b8, perchè lui tutte le varianti caratteristiche di quel gruppo, tranne in due luoghi (III 11 e XXXIX 3), nei quali, lasciando il testo di b8 a desiderare, l’editore fu probabilmente indotto a preferire ultra lezione: nel primo caso però la lezione di ba fu registrata fra le varianti. Altre lezioni, sia del testo