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vita nuova iv 1 - v 1 12


Da questa visione innanzi comenciò lo mio spirito naturale ad essere impedito ne la sua operazione, però che l’anima era tutta data nel pensare di questa gentilissima; onde io divenni in picciolo tempo poi di sì fraile e debole condizione, che a molti amici pesava de la mia vista; e molti pieni d’invidia già si procacciavano di sapere di me quello che io volea del tutto celare ad altrui1. Ed io, accorgendomi del malvagio domandare che mi faceano, per la volontade d’Amore, lo quale mi comandava secondo lo consiglio de la ragione, rispondea loro che Amore era quelli che così m’avea governato. Dicea d’Amore, però che io portava nel viso tante de le sue insegne, che questo non si potea ricovrire. E quando mi domandavano: «Per cui t’ha così distrutto questo Amore?», ed io sorridendo li guardava, e nulla dicea loro.

Uno giorno avenne che questa gentilissima sedea in parte ove s’udiano parole de la regina de la gloria, ed io era in


deschini «a prima giunta preferibile» sogno, «mentre non si trattava già di scoprire il verace giudizio ossia il vero senso del sonetto, bensì del sogno in quello espresso»; e ben pensava: tuttavia non seppe risolversi ad abbandonare la volgata sonetto, «perchè la frase del detto sonetto indica un vocabolo usato da vicino; perchè Dante non usò mai in questo § della voce sogno, ma parlò sempre d’una visione nel sonno; perchè il sonetto in fine è l’esposizione del sogno, e quindi nell’interpretazione del sonetto si contiene l’interpretazione del sogno». Ma o si tratti d’un fatto narrato o d’una voce già usata, il detto sta ugualmente bene. E la visione nel sonno non è sogno? E non l’ha già raccontato? E poichè la lezione del detto sogno è di ambedue le tradizioni manoscritte, non ci possiamo discostare da essa.

12. non si potea. Il Casini accetta da k non si poria, e osserva: «più regolarmente si direbbe ora non si sarebbe potuto, o, come fu corretto in altri testi, non si patea: ma lo scrittore considerò come presente e generale il fatto che non si nascondono i segni dell’amore, e però scrisse non si poría». Il pensiero dello scrittore non è in questo momento, che in generale non si possono nascondere i segni dell’amore; anzi sembra voler dire, che se questi fossero stati in lui meno visibili, non avrebbe svelato che s’era ridotto così per causa d’Amore: disgraziatamente portava nel viso tante de le sue insegne, che, nel suo caso, non si poteva nascondere la cagione vera. E poria non si trova neppure in b, onde non risale ad α.

  1. b M w A ’’ad altri’’.